Storia di Apple

Apple

Apple Inc. è un’azienda informatica statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali con sede a Cupertino, nello stato della California. Vediamo insieme la storia di Apple.

 

La storia di Apple

Comunemente chiamata “Apple” è stata “Apple Computer Company”, dal 1º aprile 1976 al 3 gennaio 1977, ed “Apple Computer Inc.”, dal 3 gennaio 1977 al 2007.
La società venne fondata da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne nel 1976, a Cupertino, nella Silicon Valley, in California.
Conosciuta in tutto il mondo dai primi anni ottanta grazie alla vasta gamma di computer Macintosh, attualmente il suo nome è associato anche al lettore di musica digitale iPod, al negozio di musica online iTunes Store, all’iPhone, smartphone basato sul sistema operativo iOS, e al tablet iPad.
Nel corso del tempo Apple ha introdotto presso il grande pubblico numerose innovazioni nel campo dell’alta tecnologia e del design applicate ai prodotti informatici.
A partire da agosto 2011, Apple è una delle più grandi aziende al mondo per capitalizzazione azionaria e di maggior valore al mondo, davanti alla eterna rivale Microsoft.

Wozniak era un hacker che nel 1975 aveva iniziato a tenere conferenze al Homebrew Computer Club e che fu il progettista del primo modello di computer venduto da Apple.
In attesa del giorno in cui avrebbe potuto permettersi una CPU.
Quando la MOS Technologies mise in commercio il suo chip 6502 nel 1976 al modico prezzo di 25 dollari, Wozniak iniziò immediatamente a scrivere una versione del linguaggio di programmazione BASIC per il nuovo processore. Una volta completata, cominciò a progettare un computer sul quale farlo girare.
Una volta completato un prototipo nel garage, Wozniak prese subito a parlarne durante le sue conferenze all’Homebrew Computer Club, dove mostrò per la prima volta il suo sistema. Fu lì che incontrò il suo vecchio amico Steve Jobs, enormemente interessato alla futura applicazione commerciale di queste piccole macchine “da hobby”. Jobs riuscì a convincere Wozniak ad assemblare la macchina che aveva progettato e a venderla assieme a lui. Jobs prese contatti con il proprietario di un negozio di computer della zona, The Byte Shop, e gli presentò la macchina. Il proprietario era interessato alla macchina e si impegnò a comprare 50 esemplari del computer pagandoli 500 dollari l’uno, ma non intendeva venderli in scatola di montaggio, li voleva tutti montati. Quindi, per non perdere il contratto, Jobs e Wozniak dovevano assemblare tutti i computer senza però disporre né di una fabbrica né dei soldi necessari per impiantarla.

Immagine dell’Apple Store inglese. Aperto a Londra in Regent Street il 20 novembre 2004, è il primo store di Apple in Europa e il terzo fuori dagli Stati Uniti.
La macchina era dotata di un paio di caratteristiche interessanti: la prima era quella di poter essere collegata a un televisore. Visto che molti computer dell’epoca non prevedevano nemmeno un dispositivo video, quella era un’innovazione notevole; il video era tuttavia piuttosto lento, soltanto 600 caratteri per secondo. La macchina si chiamava Apple I (1976) e includeva delle ROM da dove caricava il codice all’accensione: questo rendeva molto semplice l’accensione della macchina. Spinto dall’insistenza di Paul Terrell, Wozniak progettò anche un modulo per interfacciare il computer a un lettore a cassette per caricare e salvare i programmi. Il lettore era molto rapido (per l’epoca): leggeva e scriveva 1200 byte per secondo.
Il pregio dell’Apple I era la semplicità: era un computer discretamente potente, ma Wozniak era riuscito a progettarlo utilizzando pochi componenti (rispetto ai computer concorrenti) quindi era relativamente economico. La capacità di Wozniak di semplificare un circuito elettronico per ridurne i costi è leggendaria, e buona parte di questa leggenda è dovuta proprio al progetto dell’Apple I e dell’Apple II (1977).
Dopo essersi associati con Ronald Wayne, il quale avrebbe dovuto fare da mediatore tra i due amici, iniziarono ad assemblare i computer. I ragazzi usarono qualsiasi mezzo per poter acquistare i pezzi necessari (compreso vendere la calcolatrice scientifica HP di Wozniak e il furgoncino Volkswagen di Jobs) e “sequestrarono” il garage alla famiglia di Jobs, dove potevano lavorare indisturbati. In giugno riuscirono a consegnare i computer che vennero regolarmente pagati. I computer venivano forniti senza telaio, cosa frequente all’epoca. Chi acquistava il computer doveva quindi provvedere in proprio alla realizzazione dell’alloggiamento; vi sono fotografie dell’epoca, infatti, che mostrano l’Apple I contenuto in una scatola di legno. Alla fine vennero costruiti 200 esemplari di Apple I.
Wozniak intanto stava già pensando al modello successivo. Molte delle scelte progettuali del primo computer erano dovute alle limitazioni economiche che Wozniak dovette affrontare durante lo sviluppo del prototipo. Ma ora, dopo avere venduto i primi computer, Wozniak aveva più risorse a disposizione e iniziò a progettare l’Apple II, che sarebbe stato un radicale miglioramento del predecessore.
La progettazione della macchina si stava rivelando molto più costosa del previsto e iniziavano a mancare i soldi. Jobs chiese a Wayne di impegnarsi economicamente, ma Wayne, scottato da un fallimento avvenuto qualche anno prima, si rifiutò e decise di uscire dall’azienda. Jobs contattò così Mike Markkula il quale, fiducioso nel progetto, investì 250.000 dollari nella neo-nata Apple Computer, fondata ufficialmente il 1º aprile 1976.
Una delle differenze fondamentali era il circuito TV che era stato totalmente ridisegnato: ora visualizzava i dati contenuti nella memoria del computer e non stringhe di testo inviategli dal processore. L’Apple II era in grado di visualizzare anche grafica, non solo semplice testo, ed era in grado di utilizzare anche dei colori. Jobs insistette per la realizzazione del case e di una tastiera migliori dell’Apple I. L’idea di Jobs era che il computer una volta tirato fuori dalla scatola dovesse essere pronto e funzionante subito, senza software da programmare o parti da montare. Questo computer era effettivamente un grande miglioramento rispetto al computer venduto a The Byte Shop, ma non era ancora completo e bisognava anche scrivere il BASIC per consentire agli utenti di programmarlo.
L’Apple II fu presentato al pubblico il 16 aprile del 1977 durante il primo West Coast Computer Faire. Con la sua presentazione generalmente si ritiene sia nata l’era del personal computer. Milioni di computer vennero venduti negli anni ottanta. Quando Apple si quotò in borsa generò più ricchezza di quanta ne avesse generata l’IPO della Ford nel 1956 e creò il maggior numero di milionari per compagnia che la storia ricordi.
Vennero prodotti molti modelli della famiglia Apple II, inclusi gli Apple IIe e Apple IIGS, che venivano ancora utilizzati da molte scuole non aggiornate verso la fine degli anni novanta.

Il Macintosh (La vera storia di Apple)

Negli anni ottanta Apple emerse nel mercato dei personal computer. Sull’onda del successo anche un peso massimo come IBM decise di entrare nel mercato e quindi presentò il suo personal computer. Il computer di IBM utilizzava MS-DOS, un sistema operativo solo testuale prodotto dalla Microsoft di Bill Gates. Questo computer, pur essendo inferiore come prestazioni agli avversari, era spinto dalla potenza commerciale dell’IBM e conquistò presto ampie fette di mercato. Il prodotto della IBM era acquistato principalmente dalle aziende, dato l’alto costo e le prestazioni non eccelse.
Molte piccole aziende utilizzavano l’Apple II, ma la compagnia (che Stephen Wozniak aveva lasciato nel 1981, dopo un incidente con un aereo privato) decise che era meglio uscire con una nuova macchina e mise sotto pressione i progettisti per realizzare in tempi rapidi un nuovo computer dedicato al mercato aziendale. I progettisti sfornarono l’Apple III anche se non ne erano pienamente soddisfatti: durante la progettazione erano infatti dovuti scendere a compromessi per questioni di tempo e scelte aziendali. Una delle scelte sbagliate era la mancanza di una ventola per il raffreddamento del computer. È riportato che Jobs si oppose alla ventola ritenendola non elegante. La nuova macchina a causa di questa scelta si rivelò un disastro: si surriscaldava facilmente e molti modelli dovettero essere richiamati. L’Apple III era costoso e malgrado nel 1983 ne fosse introdotta una versione aggiornata, non vendette comunque mai bene.
Nel frattempo vari gruppi di tecnici all’interno di Apple stavano lavorando al completamento di un nuovo computer, basato sulle più avanzate tecnologie allora disponibili, che comprendevano un’interfaccia grafica, un mouse, la programmazione orientata agli oggetti e il supporto per le reti informatiche. Questi sviluppatori comprendevano Jef Raskin e Bill Atkinson ed erano spronati da Steve Jobs, che desiderava concentrare tutta l’azienda sullo sviluppo del nuovo computer.
Quando, nel dicembre del 1979, Jobs fu autorizzato dalla Xerox a visitare lo Xerox PARC e vide il nuovo sistema Alto, capì che l’informatica stava per subire una nuova rivoluzione. Vedendo quel computer dotato di interfaccia grafica aveva compreso che i computer prodotti all’epoca sarebbero stati sostituiti da nuovi computer più semplici da usare e quindi molto più interessanti per il grande pubblico. Decise di spronare Apple verso i nuovi computer: nacque dunque il progetto Lisa e il progetto Macintosh. Jobs riuscì ad aver accesso ai laboratori Xerox per tre giorni, grazie a un accordo di prevendita di un milione di azioni Apple prima dell’IPO (circa 18 milioni di dollari). Quando si presentò nei laboratori trovò però l’opposizione di alcuni progettisti della Xerox, che vedevano Jobs come un pirata che assaltava un vascello pieno di dobloni anche se, in seguito, alcuni di essi andarono a lavorare per Apple. Lisa venne presentato nel gennaio 1983 e costava 10.000 dollari. Come molti dei prodotti che seguiranno, Lisa era un prodotto troppo innovativo per i suoi tempi e troppo costoso per gli utenti a cui era indirizzato. Apple non riuscì a conquistare il mercato e Lisa venne abbandonato nel 1986.
A metà dello sviluppo del Lisa, Jobs fu estromesso da tale progetto e riuscì, non senza ripercussioni che portarono all’abbandono del progettista capo Jef Raskin, ad assumere il comando su quello parallelo del Macintosh, che inizialmente era stato previsto come versione economica del Lisa. L’Apple Macintosh venne presentato nel 1984 con una pubblicità televisiva trasmessa durante il Super Bowl. Questo spot, divenuto celebre, si basava sul romanzo 1984 di George Orwell e sottintendeva un’analogia tra il Grande Fratello e IBM, dove nella parte del liberatore si trovava, ovviamente, il Macintosh. La pubblicità infatti termina con la seguente frase: «On January 24, Apple Computer will introduce Macintosh. And you’ll see why 1984 won’t be like “1984”» (Il 24 gennaio Apple Computer presenterà il Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come ‘1984’). La liberazione sottintesa è legata all’Interfaccia grafica (GUI), che effettivamente consentirà anche agli utenti meno esperti di utilizzare il computer. Dentro Apple nasce spontaneamente la figura del Mac evangelista, una persona che, convinta della superiorità del Macintosh rispetto agli altri computer, cerca di convincere conoscenti e amici. I primi Mac evangelisti sono infatti alcuni impiegati della società.
Il Macintosh rappresenta dunque la chiave del successo di Apple, sebbene non sia stato il successo commerciale che avrebbe potuto essere. Durante una visita di Bill Gates a Cupertino, Jobs gli mostrò un’anteprima della GUI del Mac. Nel 1985, dopo avere ottenuto una prima licenza da Apple, Microsoft presentò Microsoft Windows, la GUI per i sistemi prodotti da IBM. Sebbene la GUI di Apple fosse notevolmente più avanzata rispetto a quella prodotta da Microsoft, quest’ultima aveva un vantaggio: la diffusione. Molte ditte avevano copiato il computer prodotto da IBM e ne avevano realizzato modelli compatibili, ma che costavano meno dell’originale. Quindi, sebbene gli IBM-compatibili fossero tecnologicamente inferiori al progetto Macintosh, essi costavano meno ed erano più diffusi, accaparrandosi ampie fette di mercato.
Microsoft e Windows sono uno dei maggiori successi commerciali della storia del XX secolo; dall’apparizione di Windows, Apple ha sempre perso quote di mercato e non è più riuscita a diventare la numero uno nel settore dei personal computer. Nel 2003 Apple deteneva circa il 5% del mercato dei personal computer.

Ingresso della sede centrale a Cupertino, in California
Dopo il fallimento del primo computer portatile Macintosh Portable avvenuto nel 1989, Apple presentò un nuovo portatile chiamato PowerBook nel 1990. La serie originale, la 1xx, era formata da due prodotti distinti: il PowerBook 100 realizzato in collaborazione con Sony, molto simile a un subnotebook, basato sul vecchio processore Motorola 6800, e i più potenti e completi nella loro configurazione, PowerBook 140 e PowerBook 170. PowerBook stabilì lo standard per tutti i futuri portatili che lo seguirono: introduceva lo schermo posto verticalmente e collegato tramite una cerniera alla tastiera posta orizzontalmente, la trackball e altre innovazioni. Supportava le reti AppleTalk ed era incluso il software QuickTime che forniva un supporto multimediale.
Nel 1994 Apple rivoluzionò i Macintosh adottando come processore il PowerPC, creando per l’occasione un consorzio con Motorola e IBM, aziende detentrici della tecnologia utilizzata per creare questo nuovo processore. Il PowerPC era sensibilmente diverso rispetto ai precedenti processori della famiglia 68000, difatti Apple dovette sviluppare uno strato di emulazione per le applicazioni software sviluppati prima del PowerPC.

L’uscita e il ritorno di Steve Jobs

Dopo una lotta di potere interna alla società con il nuovo CEO John Sculley, Jobs fu costretto ad abbandonare la società nel 1985, fondando quindi una nuova compagnia, la NeXT Computer. Inizialmente l’azienda sembrava molto promettente, sospinta dall’alta tecnologia dei computer costruiti, ma in seguito i suoi computer non riuscirono a conquistarsi un mercato abbastanza ampio e quindi la società si avviò verso la chiusura.
Verso la metà degli anni novanta, dopo una serie di scelte discutibili Apple si trovava in crisi di vendite e di idee. Il 21 dicembre 1996 il consiglio di amministrazione di Apple acquistò NeXT per 400 milioni di dollari con l’intenzione di utilizzare NEXTSTEP (il sistema operativo sviluppato da NeXT) come base per le future versioni del sistema operativo Mac OS. Jobs divenne consigliere personale del presidente Gil Amelio che pochi mesi dopo, l’11 luglio 1997, diede le dimissioni come il suo braccio destro Ellen Hancock. Senza ancora un presidente, il 6 agosto l’azienda annunciò un accordo con Microsoft in base al quale quest’ultima avrebbe acquistato un pacchetto azionario Apple (senza diritto di voto) di 150 milioni di dollari, impegnandosi a realizzare versioni di Internet Explorer ed Office per Mac ed a terminare le cause in corso con licenze incrociate sui brevetti.
Jobs, divenuto il 16 settembre chief executive officer ad interim con un compenso simbolico di un dollaro annuo, riuscì rapidamente a far risorgere Apple promuovendo soprattutto lo sviluppo della linea iMac, nel mercato dal settembre 1998. Tuttavia ancora per tutto il 2001 continuò a guadagnare annualmente un dollaro di salario e nessuna stock option.
L’idea di Jobs fu di lavorare al connubio macchina-software, puntando a realizzare sia i dispositivi che i software che li facevano funzionare. Tale strategia si rivelò vincente: la Apple riuscì a sostituirsi ai produttori nella distribuzione dei loro contenuti. Il risultato furono iPod, lettore di musica digitale, iPhone, sintesi tra un telefono cellulare, un iPod e un computer palmare, e iPad, un tablet computer di nuova generazione.

I tempi del sistema operativo OS X

Nel 2000 Apple presentò Mac OS X, ecco la svolta nella Storia di Apple, il sistema operativo basato su NeXTStep. Questo sistema coniuga la sicurezza e stabilità di un sistema Unix con la semplicità ed eleganza tipica dei prodotti Apple. È rivolto sia ai professionisti che agli utenti comuni, a differenza del precedente Mac OS X Server 1.0, che aveva ancora un’interfaccia grafica piuttosto simile a quella di Mac OS 9, introduce una nuova interfaccia grafica conosciuta come Aqua. Con l’introduzione di Mac OS X 10.0, Apple presenta anche l’Ambiente Classic, un programma che consente di emulare il precedente ambiente sul nuovo Mac OS X, per preservare la compatibilità con le vecchie applicazioni Mac OS 9.
Apple rilasciò anche le librerie Carbon per consentire agli sviluppatori di effettuare in modo rapido il porting del vecchio ed ampio parco software di Mac OS 9 sul nuovo sistema operativo.
Oltre che nel settore dei computer, Apple si era mossa anche nel settore delle periferiche. Uno degli sviluppi più interessanti lo si è avuto nel settore dei Personal Digital Assistant (PDA). Apple nel 1993 rilascia il Newton da un’idea di John Sculley (fu proprio lui a coniare l’acronimo (PDA), un prodotto interessante ma troppo in anticipo per i suoi tempi e quindi con scarso successo commerciale. Nel 1990 era iniziata la corsa inarrestabile di Windows e Apple si era vista ridurre le quote di mercato, che erano passate dal 20% dell’inizio degli anni 90 al 5% della fine del decennio. La compagnia ha dovuto affrontare anche una crisi finanziaria che ha avuto il suo epilogo quando il 6 agosto 1996 Jobs annunciò che Microsoft aveva comprato il 7% circa delle azioni (senza diritto di voto) di Apple, per 150 milioni di dollari. L’acquisto delle azioni era stato subordinato a un accordo che prevedeva l’installazione di Microsoft Internet Explorer su tutti i computer prodotti da Apple. Microsoft sostenne la società annunciando anche che avrebbe continuato lo sviluppo della suite Office per Macintosh. La crisi finanziaria venne successivamente superata e le azioni in mano Microsoft vennero ricomprate, anche se la quota di mercato continuò ad assottigliarsi e nel 2004 raggiunse il 3%.
Molti dei prodotti recenti includono la tecnologia AirPort. Questa tecnologia serve per costruire reti senza fili. Vengono anche presentati i processori PowerPC G4 e l’iBook. Nel 2002 viene presentato il nuovo iMac G4, dotato di una base semisferica collegata a uno schermo TFT tramite un braccio metallico orientabile. Questo modello è stato dismesso nell’estate del 2004. Il nuovo modello l’iMac G5, basato sul PowerPC G5, è stato presentato il 31 agosto 2004. Questo modello racchiude l’intera logica del computer nello schermo TFT. Il nuovo iMac è uno dei computer più silenziosi e sottili che esistano sul mercato.

Apple Store

Nel maggio del 2001, dopo molte speculazioni, Apple annuncia l’apertura di una linea di propri negozi: gli Apple Store. I negozi vengono creati con due obiettivi fondamentali: evitare un’ulteriore riduzione della quota di mercato e fare una seria concorrenza ai prodotti di terze parti, che riducevano i guadagni derivanti dagli accessori.
Fino al 2003 gli Apple Store sono stati aperti solo sul territorio statunitense, ma tra il 2003 e il 2004 “sbarcarono” prima in Giappone (Ginza) e poi nel Regno Unito (Londra, Regent Street).

La storia di Apple in Italia

Nel 2007 è stato aperto il primo Apple Store in Italia, a Roma. Il 5 settembre 2009 ne è stato aperto un secondo a Carugate, provincia di Milano.
Il 18 settembre 2010 è stato inaugurato il terzo Apple Store, a Torino, presso il centro commerciale “Le Gru”.
Il 25 settembre 2010 apre il quarto Apple Store in Italia, presso il centro commerciale “Oriocenter” di Orio al Serio.
Il 2 luglio 2011 apre il quinto Apple Store in Italia, presso il centro commerciale “Fiordaliso” di Rozzano, provincia di Milano.
Il 13 agosto 2011 apre il sesto Apple Store in Italia, presso il centro commerciale “I Gigli” di Campi Bisenzio in provincia di Firenze.
Il 17 settembre 2011 apre il settimo Apple Store in Italia, in Via Rizzoli a Bologna, il primo in un centro storico e su due piani.
Il 3 settembre 2011 apre l’ottavo Apple Store italiano, al centro commerciale Campania di Marcianise. È il secondo più grande in Italia dopo quello di Bologna ed è il più grande del sud Italia. È il primo Apple Store in Europa progettato secondo le nuove direttive di Apple per gli Apple Store 2.0
Il 24 settembre 2011 apre il nono Apple Store italiano, al centro commerciale “Centro Sicilia” di Catania.
Il 21 aprile 2012 viene aperto il secondo Apple Store romano (e decimo in Italia) al Centro Commerciale “Porta di Roma”.
Il 22 settembre 2012 apre l’undicesimo Apple Store, presso il Centro Commerciale “Il Leone” a Brescia.
Il 13 ottobre 2012 apre il dodicesimo Apple Store in Italia, nel pieno centro storico di Torino, in Via Roma, anch’esso su due piani. Attualmente è il primo Apple Store italiano per superficie commerciale e localizzazione dopo l’Apple Store di Euroma2
Il 3 agosto 2013 apre il tredicesimo Apple Store, presso il centro commerciale “Le Befane” a Rimini.
Il 31 agosto 2013 apre il quattordicesimo Apple Store in Italia, presso il centro commerciale “Euroma2” zona Roma EUR. È lo Store più grande d’Italia e il primo ad avere il nuovo formato del Genius Bar.

Storia di Apple attuale:
Da qui in poi la storia più recente e l’uscita di tutti gli altri notissimi prodotti Apple che hanno veramente reso Apple importante nel mercato mondiale! Importante da ricordare è la successiva collaborazione di Apple con Intel per l’installazione di processori nei suoi computer
La storia di Apple adesso viene scandita dai suoi prodotti sempre più innovativi e grandiosi!

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Apple